“è assai difficile il concetto senza il codice.”

28 Set

Qua a Firenze ci sono pochi writer e uno si chiede il motivo, poi si risponde.

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Ieri Jado e Shiva hanno patteggiato una pena di 20 giorni di detenzione e 20000 euro di multa. Due anni fa li hanno beccati mentre dipingevano, poi gli sono andati a percuisire casa e da foto e video li hanno incolpati di tutto il loro percorso di anni. L’accusa è di danneggiamento, imbrattamento e deturpamento di beni culturali. La multa sarà versata ad un’associazione che si occupa di combattere il degrado cancellando i “graffiti”, l’associazione si chiama “Angeli del Bello”(!). Franca Selvatici su Repubblica scrive che Jado e Shiva, che facevano parte “di un gruppo o crew (equipaggio), chiamato Adr. Si credevano artisti, chiamavano le loro opere mural art e qualche volta si riunivano per creare graffiti collettivi. […] Hanno compensato le scarse attitudini artistiche con una produttività dilagante”. L’articolo si conclude, però, con una nota di speranza: “la procura intanto sta cercando di identificare anche gli altri writers che imperversano in città”. Nella culturalissima città del giovanissimo Renzi non esiste un briciolo di cultura della sottocultura per la quale non si può giudicare il bombing con le strutture con cui giudicare l’arte (che so?) di Picasso o di un writer artist. Rispetto.

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9 Risposte a ““è assai difficile il concetto senza il codice.””

  1. Dedalion 4 ottobre 2012 a 02:43 #

    be’ chiaro che uno non sta mai dalla parte della repressione ma effettivamente JADO e (peggio ancora) SHIVA a fronte di MIGLIAIA di tag, non hanno mai fatto un pezzo che uno decente. Specialmente Shiva era imbarazzante. Altri i bravi a Firenze, Bue, Django, Irwin…

  2. collettivomensa 4 ottobre 2012 a 13:03 #

    È bombing. È un’altra cosa, semplicemente. La bellezza sta nella quantità, nella difficoltà, nella perseveranza, nello spingere.

    • Dedalion 9 ottobre 2012 a 01:07 #

      Guarda, su Jado te la posso pure passare, alla fine le sue tag avevano una certa grazia. Ma quello Shiva era allucinante, cioé piglia un treno e guarda che razza di cacate lasciava in giro… Ricordo come fosse ieri, prima vidi le tag ovunque in centro, e va bene… Mi dissi oh bada c’é uno nuovo in cittá, vedremo che fa. Poi una volta che presi il treno vidi i suoi “pezzi” (scritte “Shiva” scombinate e mal disegnate che neanche un tetraplegico col parkinson) e mi dissi boh avrá 12 anni… Ma se ne ha 23 nessuna scusante cazzo, almeno prima comprati un fottuto compensato e allenati a fare dei font decenti prima di devastarmi la visuale. ;)

      • Dedalion 9 ottobre 2012 a 01:20 #

        (e se, au contraire, il succo è solo il rischio & la sfida, non ci si lamenti allora se li hanno “bombati” ^___*)

  3. Manuel 7 ottobre 2012 a 11:42 #

    I graffiti, se fatti in luoghi grigi, di per se brutti, possono abbellire la città ed essere considerati arte. Ma se si considera arte riempire i palazzi del centro di scritte nere incomprensibili, solo per darsi visibilità, per sentirsi qualcuno, per colmare un vuoto esistenziale, allora non sono d’accordo. Chi vandalizza le città, chi costringe gli altri a guardare i propri scarabocchi, ha sicuramente una visione distorta della società, e molto probabilmente anche del proprio ruolo in questa società e dovrebbe essere rieducato, per il bene di tutti.

  4. 666 11 ottobre 2012 a 13:49 #

    acab ma gente come shiva non fa bene al movimento

  5. collettivomensa 14 novembre 2012 a 21:36 #

    “è assai difficile il concetto senza il codice” appunto.

  6. simone mani 10 febbraio 2013 a 12:56 #

    Io sono solo un pendolare, di cultura non pretendo di capirci molto. Ma tutte le mattine in treno, passare il tempo guardando i graffiti, è molto confortante. Mi spiace per i poveri ragazzi che per non aver fatto del male a nessuno si beccano due anni di gabbio menter Renzi, per amministrare la nostra città, si becca i finanziamenti delle Lobbies…

    • hary 6 ottobre 2013 a 04:03 #

      grande, grande e grande hai detto in poche parole una cosa giustissima, è la stessa cosa che penso io, poter vedere i graffiti mentre vai a firo per le citte trasmette speranza e senso di libertà, a chi non fa questo effetto è fortemente influenzato dai pregiudizi e gli stereotipi di questa società

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