Collettivomensa non porta rancore e segna un’altra tappa imprescindibile nella storia del mondo tutto. Monsterpiece, la nuova produzione targata CM, è appena uscita dalle clandestine fauci tipografiche. L’abbiamo pagata piuttosto cara, abbiamo sofferto? Sì, ma ne è valsa la penna, il pennarello e milleesettecentoeuri. Questa volta è un numero piuttosto colorato, vi è da dire, prima ancora che lo sottolinei la critica di settore, sia all’esterno che all’interno la pagina risplende di mostruosità fottutamente popdance, l’ottima grafica del Salerno colpisce ancora l’occhio improvvido e sprovveduto a cotanta acutezza e ricercatezza. La copertina del Giordano grida di disperazione spalancando becchi fosforescenti nell’assolato buio e che altri paragoni potrei fare? Bah, va bene così. Un po’ arretrato sulla fascia il Pronostico non manca però nelle illustrazioni, suoi i bambini che procedono nel mezzo del mezzo del mezzo del cammin della loro sporchissima vita, attratti da due gigantesche tube di falloppio che a volte per questi mostri si perdono le dita. Ottima prestazione anche per il Biazzo che non abbandona il solito surrealismo editoriale, con un bel blob complottistico che imprime a fuoco nel voluttuoso prosumer che con la carta o ti pulisci, o è inutile cercare un’altra interazione, insomma è inutile che stai lì col ditino touch. Lodevole la prova dell’Akab nostro attuale genio preferito, che piazza un bel manifesto pubblicitario al quale non si può proprio dire di no. E che dire degli altri? Se non che non li ho letti? Forse che ho molta voglia di leggerli? Corrisponderebbe al vero? Posso farmi queste domande pubblicamente in un post che dovrebbe non sembrare, ma almeno essere pubblicitario? Non lo so. Forse la risposta è contenuta proprio qui, in questa rivista patinata che mi grida leggimi, nonostante il suo aspetto mostruoso ci tiene a precisarlo dai mostri, a volte nascono dei capolavori. Per cui se il mostro ti guarda, tu non voltare la testa, dagli cinque euro, soprattutto se lo vedi dal 21 al 24 al Crack! di Roma. Fidati, non morde, e se ti piace, fattici una foto ricordo. Banalizza le tue paure, la morte è sopravvalutata.